Il Po il fiume più lungo d’Italia
Il Po è il fiume più lungo d’Italia e grazie alla sua rete di affluenti e di canali navigabili costituisce un vero e proprio sistema fluviale. Questa sua caratteristica, però, non è mai stata utilizzata appieno per lo sfruttamento di vie di comunicazioni.
Si penserebbe, inoltre, che lungo il tragitto del Po sarebbe stato normale la nascita e la crescita di grandi città ma a parte Torino altre città degne di nota non ci sono.
Piacenza, forse più la più importante, nonostante sia bagnata da questo fiume risente commercialmente più per la via Emilia, Cremona è vicina al fiume ma non attreversata da esso.
Il non utilizzo del po come via commerciale è dovuta fondamentalmente a una instabilita del fiume stesso e dei suoi affluenti, che danno una grande variabilità alla portata dell’acqua. Questo ha reso il po pericoloso e ne ha ostacolato la sua navigazione.
Un altro fattore che ha determinato il suo mancato sviluppo commerciale, è il fatto che il suo percorso da Ovest verso est e per lo più contrastante rispetto ai più importanti itinerari commerciali.
Se lo paragoniamo ad altri grandi fiumi Europei come Senna e Tamigi non ha raggiunto la stessa importanza, gli interessi economici erano per lo più localizzati e spostati verso le popolazioni della Riviera anche nell’ambito della pesca.
Il Po è sempre stato considerato un fiume pericoloso per la navigazione non solo per la sua portata d’acqua ma anche per l’instabilità dei suoi fondali, Infatti, il fiume trasporta una grande quantità di detriti solidi provenienti dall’appennino e aumentati dal eccessivo disboscamento nelle zone circostanti.