La piaggio al tempo dei maxiscooter
Più che un maxiscooter il Liberty era considerato e faceva parte di quelli che erano definiti i clicloscooter, più simili ad una bicicletta con il motore, per le sue grandi ruote.
Pensato per un target di età più giovanile che si volevano spostare nelle grandi città in modo agile e comodo, prese poi piede tra fasce di età diverse di lavoratori che lo ritenevano una grande alternativa alla macchina.
Concepito per la sua comodità anche per un pubblico più femminile, con le sue linee più armoniose e gradevole una ricca dotazione strumentale del cruscotto che comprendeva oltre al tachimetro e conta km, l’indicatore della benzina e ben sei spie.
Il faro, integrato nel manubrio, comprensivo di abbagliante e anabaggliante, la comoda e ampia pedana, un ampio portaoggetti un gancio porta borse e il vano porta casco sotto la sella ampia e comoda, dietro di essa un portapacchi.
Con la sua cilindrata di 50CC (49.4 per l’esattezza) e raffreddamento ad aria, il suo peso di 84 Kg, il freno a disco anteriore i cerchi il alluminio di grandi dimensioni (79/90/16 nell’anteriore e 90/80/16 per il posteriore, la possibilità come optional di un grande parabrezza e di bauletto che ne aumentava la capacità di carico, era uno scooter adatto a tutti.