L’ammiraglia della Lancia, la storia di un insuccesso programmato
In produzione dal 1994 al 2001, nel 1997/98 si aspetta con grande ansia il suo restailing con quella che a partire dal 2000 doveva essere l’evoluzione stilistica dell’ammiraglia della casa, ma la Lancia K erede della più nota e maggiormente venduta Lancia Thema non ebbe questo grande successo.
Le linee moderne che per lei erano state studiate e che al salone di Torino furono presentate in questa cocept car, furono poi utilizzate per quella che poi fu la sua sostituta nel 2002, la Lancia Thesis.
Era riposta tanta speranza e doveva rappresentare una svolta della casa Torinese, in termini soluzioni innovative la cura dei particolari e del confort, a smentire le voci dell’epoca di un lento abbandono del marchio Lancia per concentrarsi sui due marchi che al tempo davano maggiori benefici al gruppo, Fiat e Alfa Romeo.
C’era un piano ben preciso per portare avanti, con il marchio Lancia, una strategia che permettesse al gruppo di identificare con questo marchio le più raffinate e prestigiose, portando avanti un progetto che prevedeva l’uscita di un nuovo modello all’anno partendo dal ’99.
La meccanica avrebbe dovuto avere molti punti in comune con la con l’Alfa Romeo 166, una coda che ricordava la Lancia Y del tempo una forma particolare dei gruppi ottici, adottata poi nella Thesis che strizzava l’occhio alle berline Mercedes.
Il progetto però aveva già al tempo fortissimi dubbi e gravi pecche come il presentare l’erede della Dedra carrozzeria molto simile a questo modello che non aveva avuto grandi consensi sia dagli operatori del settore sia dagli utenti.
La possibilità di un restyling completo e di un taglio netto, si scontrava con gli alti costi del progetto e il sentore dell’insuccesso era forte, vista anche l’alta concorrenza del tempo, rappresentata dalla 156 della stessa casa ma anche di macchine straniere come l’a BMW serie 3, la classe C della Mercedes e l’Audi A4.